A dicembre 2023, si sono conclusi con successo i collaudi della prima vasca di contenimento del fiume Seveso che è ora pronta a entrare in funzione nel caso di una nuova emergenza meteorologica.
Per tutto il resto dell’anno, il bacino sarà un lago artificiale a tutti gli effetti, riempito con acqua di prima falda pulita, circondato dalla natura del Parco Nord e da una pista ciclabile.
Il progetto
Per fronteggiare i disagi provocati dalle esondazioni del torrente Seveso, soprattutto in zona Niguarda a nord di Milano, Regione Lombardia e Comune di Milano hanno definito una serie di progetti di laminazione che, una volta realizzati interamente, saranno in grado di sopportare eventi temporaleschi di forte intensità senza esondazioni. In particolare, Regione Lombardia ha predisposto un progetto per la realizzazione di diversi volumi di laminazione nella tratta del torrente a nord del nodo idraulico di Palazzolo, mentre il Comune di Milano ha predisposto un progetto per gestire i fenomeni di piena che interessano la tratta tra il nodo idraulico di Palazzolo e l’inizio del centro abitato di Milano (via Ornato).
Il lavoro di MM
A MM è stata affidata la progettazione e realizzazione dell’opera di competenza del Comune, che si cala in un contesto particolarmente sensibile dal punto di vista paesaggistico, ecosistemico e sociale. Si tratta infatti di un’area all’interno del Parco Nord di Milano, a sua volta collocato in una delle aree più densamente abitate d’Europa, evidenziando la necessità di integrare l’obiettivo della difesa idraulica con le istanze di un paesaggio di qualità a servizio della popolazione dei Comuni di Milano e Bresso. Il progetto ha previsto la realizzazione di un lago alimentato con acque di prima falda completato con una pista manutentiva perimetrale, nonché la salvaguardia del bosco circostante che è stato perimetrato e reintegrato con nuove alberature sul lato sud del lago lungo via Aldo Moro. Il lago mantiene per circa 320 giorni l’anno la funzione ricreativo-paesaggistica, con percorsi ciclabili e pedonali nonché aree attrezzate ed aree verdi, per trasformarsi in bacino di laminazione controllata durante gli eventi di piena (in media 6 volte l’anno) a salvaguardia dell’area urbanizzata.